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Il 30 gennaio 1996, l’astrofilo giapponese Yuji Hyakutake individuò un debole astro chiomato di 11^ magnitudine (denominato 1996B2), a poca distanza da un’altra cometa da lui stesso scoperta poche settimane prima (1995Y1). I primi calcoli indicarono che la nuova cometa Hyakutake sarebbe transitata molto vicino alla Terra a fine marzo (meno di 15 mln di km) e questo era motivo di speranza per poter ammirare una luminosa cometa già prima del passaggio al perielio della Hale Bopp. E così fu! Nulla però mi preparò adeguatamente alla grandissima emozione che provai la sera del 23 marzo 1996 quando, dopo molti giorni di cielo coperto (e con la cometa Hyakutake che sapevo stava diventando di notte in notte più luminosa), tentai il tutto per tutto, recandomi il più in quota possibile, verso il Passo Falzarego. Non nutrivo molte speranze in merito, visto che Cortina era immersa in una fitta nebbia, la quale continuò a persistere fino ai 2.000 metri di altitudine; qui, dopo una secca curva e quando ormai l’umore era sotto i tacchi (mancavano infatti solo 100 metri al Passo), la nebbia svanì di colpo e vidi improvvisamente apparire davanti a me Venere ed Orione, ben splendenti in un cielo incredibilmente buio e sgombro da nubi. La mia curiosità era enorme: fermai bruscamente la macchina in mezzo alla strada e, non curante di nulla, scesi precipitosamente, voltai lo sguardo ad est e… restai letteralmente senza parole! Sopra la mia testa incombeva la più bella cosa che avessi mai visto in vita mia: non c’era eclissi di sole che potesse reggere il confronto. Fino a quel momento non potevo immaginare cosa potesse essere la visione di una “Supercometa”. Per anni ho cercato di materializzarla nella mia mente, senza però riuscire ad immaginarmela come ora vedevo la Hyakutake sopra di me.

Era luminosissima, grandissima, con una coda lunghissima, completamente cambiata rispetto a soli quattro giorni prima, quando l’avevo vista per l’ultima volta: un altro oggetto, sembrava un missile! Restai lì ad ammirarla, senza parole, per almeno venti minuti. Poi mi ricordai dei miei amici che mi avevano chiesto di avvisarli, se per caso fosse stato bello e così, a malincuore, tornai a rituffarmi nella nebbia che incombeva su Cortina (ricordiamoci che non esistevano ancora i telefonini, tantomeno Facebook o Whatsapp). Giunto a casa iniziai le telefonate per rendere partecipi tutti i miei amici di ciò che avevo appena visto. In breve tempo ci ritrovammo in molti in cima al Passo Falzarego e così le notti seguenti, per ammirare e riprendere lo storico passaggio di questa Grande Cometa vicino alla Terra, che presentò una coda lunga visualmente oltre 60°, con una chioma estesa oltre 2° e splendente più della stella Arturo.
Se la Hale Bopp è stata sicuramente la cometa più straordinaria sotto il profilo della grandezza intrinseca e della sua fotogenicità, non lo è stato altrettanto per la spettacolarità visuale, almeno nei confronti della Hyakutake, vista (da pochi “fortunati”) sotto i cieli bui e limpidi dell’alta montagna.

Se dovessi dare una votazione in decimi alla bellezza ad occhio nudo delle due comete nel loro momento di massimo splendore (per la Hyakutake tra il 23 e il 28 marzo 1996 e per la Hale Bopp nei mesi di marzo e aprile 1997), la prima meriterebbe un 10 tondo, mentre alla Hale Bopp non mi sentirei di dare più di 8, non tanto per lo splendore della chioma, elevatissimo (paragonabile quasi a quello di Sirio), ma quanto per la relativa brevità delle code, che non hanno mai superato i 20° di lunghezza in visuale. 

Insomma, la Hyakutake, soprattutto nelle notti del 24 e 25 marzo 1996, è stata senz'altro la più spettacolare cometa che io abbia mai visto in vita mia!

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Alessandro Dimai

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HYAKUTAKE IMAGES in HiRes

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Rapporto osservativo

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Percorso della Hyakutake in cielo

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Grafico della magnitudine

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La lunghezza della coda

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Altre immagini della Hyakutake

 

Immagini con telescopi a corta focale e teleobiettivi

Immagini con obiettivi a corta focale

Immagini con telescopi a lunga focale

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