
Straordinaria cometa, quella apparsa improvvisamente nei cieli di inizio gennaio 2007 al tramonto. Il suo nome: “McNaught” (sigla 2006P1); lo scopritore: l’astronomo australiano Robert Mc Naught che l’ha individuata per la prima volta nell’agosto 2006. Si tratta della cometa più luminosa degli ultimi 40 anni, ancora più della Hale Bopp, anche se quest’ultima poteva apparire più spettacolare in quanto la sua osservazione avveniva nelle ore notturne. Lo splendore di questa cometa è aumentato repentinamente dai primi di gennaio, quando l’astro chiomato ha iniziato ad avvicinarsi al Sole. Ben presto la cometa McNaught ha superato anche la luminosità di Giove, divenendo il 12 gennaio splendente quanto Venere, osservabile anch’essa al tramonto a poca distanza dalla cometa. Tra l’8 e il 12 gennaio la cometa presentava una coda di polveri molto evidente di 3-4 gradi di lunghezza, perfettamente visibile già dopo 15 minuti dal tramonto del Sole. Il giorno 13 gennaio la cometa McNaught è stata avvistata ad occhio nudo addirittura con il Sole sopra l’orizzonte; evento rarissimo, capitato solamente altre 2 volte nel secolo passato: nel 1910 con la Cometa Daylight e nel 1965 con la Ikeya Seki. Quel giorno lo splendore della McNaught ha raggiunto un valore stimato pari alla magnitudine –6,0, cinque volte superiore a quello di Venere, divenendo così per alcune ore il terzo oggetto più luminoso del cielo, dopo il Sole (m.v. –26,7) e la Luna Piena (m.v. -12,7). Purtroppo però da quel giorno la cometa si è “tuffata” nei cieli australi, divenendo inosservabile alle nostre latitudini, anche se non mancano comunque segnalazioni di avvistamenti diurni i giorni 14 e 15 gennaio. Dal 12 al 16 gennaio la McNaught è entrata nel campo di vista della sonda SOHO, che da anni ormai segue quotidianamente l’attività del Sole. La luminosità della chioma e della coda della cometa era talmente elevata da saturare il sensore CCD della sonda. Anche la sonda STEREO ha ripreso il passaggio ravvicinato della McNaught al Sole, rivelando agli occhi increduli degli astonomi lo sviluppo dell'incredibile coda di polveri. Il perielio è stato raggiunto il 12 gennaio ad una distanza di 0,17 U.A. dal Sole, pari a circa 25 milioni di chilometri, all’interno quindi dell’orbita di Mercurio. L’orbita, iperbolica, ci dice che la cometa proviene dagli spazi interstellari e non fa quindi parte del “regno” del Sole, nei pressi del quale non ritornerà mai più. Il fatto che fosse una cometa “vergine” ha fatto subito ritenere che il nucleo si potesse spezzare, non resistendo allo shock del passaggio ravvicinato alla nostra stella. Così invece non è stato e la McNaught ha mostrato una straordinaria attività emissiva di polveri. Le immagini riprese dall’emisfero australe nei giorni successivi al perielio mostravano infatti la maestosità della coda, formata da decine di striature create dalle emissioni di polveri avvenute nelle settimane precedenti e ora perfettamente visibili ai privilegiati osservatori del sud del mondo. La luminosità della chioma, in rapido calo, era comunque ancora elevatissima, tanto che il giorno 20 gennaio essa era ancora pari a quella di Sirio, la stella più luminosa del cielo. La coda di polveri, molto arcuata e striata, si estendeva per oltre 30 gradi quasi parallela all’orizzonte; molti osservatori dell’emisfero boreale, nonostante la cometa si trovasse ben al di sotto dell’orizzonte, hanno osservato e fotografato le sue striature più estreme. Allontanandosi rapidamente dal Sole e dalla Terra, la McNaught è rimasta comunque perfettamente visibile ad occhio nudo ancora fino a fine febbraio, con una coda di polveri di oltre 10 gradi. La lunghezza reale delle polveri rilasciate nello spazio dalla McNaught ha superato i 150 milioni di chilometri, vale a dire la distanza che separa la Terra dal Sole.
Due soci della nostra Associazione, i giorni 20 e 21 gennaio, si sono recati a Cape Town, in Sud Africa, per assistere allo straordinario spettacolo offerto dalla McNaught. Testimonianza di quest’esperienza è raccontata direttamente dalla penna di Piergiorgio Cusinato, uno dei due protagonisti, assieme ad Alfonso Pocchiesa, della straordinaria avventura in terra d’Africa all’inseguimento della più bella cometa degli ultimi 100 anni.
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Alessandro Dimai
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resoconto del viaggio in Sudafrica (P. Cusinato)
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il percorso in cielo della McNaught (emisfero nord)
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Cometary Science Archive: 2006P1 page
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GIF animata (13/01/2007) - filmato (10/01/2007)

authors: R. Da Val, A. Dimai

author: Alessandro Dimai

author: Alessandro Dimai

authors: R. Da Val, A. Dimai
Immagini del passaggio nell'emisfero boreale - images from north emisphere (Cortina d'Ampezzo-Italy)

author: Fabrizio Melandri

authors: P. Cusinato, A. Pocchiesa

author: Fabrizio Melandri

author: Fabrizio Melandri
Immagini del passaggio nell'emisfero australe - images from south emisphere (Cape Town - South Africa)

authors: A. Dimai, M. Migliardi

authors: A. Dimai, M. Migliardi

authors: A. Dimai, M. Migliardi

authors: A. Dimai, M. Migliardi
Immagini con telescopi a lunga focale - images with telescopes (Victoria, Australia)